Il cammino di donna

È un inno alla vita, questa seconda silloge della poetessa tarantina Teresa Lomastro. Vita che si impone, come sguardo profondo sul presente e sul passato. Vita “sconnessa, arrogante, prepotente, asociale”. Una vita che si aggrappa ad una ricerca di senso mai lineare, né scontata, mai banale. Teresa dipana parole, traccia sulla carta un percorso. Cammina nell’animo. Si insinua. Aggettivi, sostantivi, anteposti postposti, danzano insieme ai pochi grimaldelli verbi. È una scrittura asciutta la sua, dove le parole creano immagini, ossimori audaci. Parole che punzecchiano lo spirito, aprono il ricordo, diventano memoria, odorano. L’autrice ne “Il cammino di donna - II” riprende la strada, la penna dilata emozioni e pensieri, è il suo un poetare che scava e dilata per poi disfarsi del superfluo in una ricerca di essenzialità. (dalla prefazione di Elisabetta Casarola)

L'AUTRICE

TERESA LOMASTRO nata a Laterza e orgogliosamente pugliese, inizia a scrivere poesie in seconda media (nel giornalino della scuola viene pubblicata la sua prima poesia). Continua a scrivere fino a quando decide di strappare tutto. Mamma di due maschi, attraversa la vita nel linguaggio dell’anima (è diventato il titolo della prima raccolta di poesie). Riprende a scrivere quando, per un caso fortuito si ritrova tra le mani, dopo anni, quella pagina del giornalino con la poesia scritta alle medie. Scrive di getto voltando pagina, semplici parole in un linguaggio viscerale. Le sue poesie sono emozioni di donna che danno voce al cuore. Nel 2017, per curiosità, partecipa ai concorsi il Federiciano, a Parole in Fuga, al premio Canti per Alda Merini della Nuova Accademia Dei Bronzi (due edizioni), ad Antologia Creativa e ad altri ottenendo significativi riconoscimenti. Durante il periodo della pandemia, con coraggio, pubblica la prima silloge, Il Cammino di Donna nel linguaggio dell’anima, edito da Aletti (riconoscimenti categoria libro edito dalla Nuova Accademia Dei Bronzi con targa Alfiere dell’Arte e della Poesia, e terzo classificato al Premio Letterario Internazionale Maria Cumani Quasimodo, con targa del presidente di giuria Alessandro Quasimodo.