La punta del vento

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AUTORE: Massimo Chiriatti

TITOLO: LA PUNTA DEL VENTO

ISBN: 9788898791279

Pagg. 230 

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Ricco di intrighi e di colpi di scena, “La Punta del Vento” ambientato nella città di Rocca Marzia offre al lettore ampie riflessioni, spunti veristici e di scandaglio dell’animo umano.
Il maresciallo Giulio De Marco divide la propria solitaria esistenza tra Torre San Marco, un borgo di mare circondato da sconfinati vigneti e da ulivi secolari, nella provincia del nord Salento e Rocca Marzia, paese della Grecia salentina (l’autore nelle descrizioni dei luoghi si ispira liberamente alla città Martano, in provincia di Lecce), arricchito dai palazzi gentilizi in stile barocco, dove è comandante della locale stazione dei carabinieri. Personaggio controverso e misantropo, con un passato familiare doloroso e travagliato (la separazione dalla moglie), affronta due nuovi casi: la scomparsa della bambina Mirella Pezzuto (un caso di pedofilia?) e l’aggressione alla bellissima Teresa Maturano (violenza sulle donne?). Le articolate indagini (in collaborazione con il fidato vice comandante Rizzo, dongiovanni e sciupafemmine incallito), su due casi all’apparenza distanti e distaccati, sveleranno l’identità dell’autore dei due crimini infami; la soluzione si dimostrerà complessa, per gli intrecci e le situazioni generate per sviare l’investigatore. Fra un interrogatorio e l’altro, fra una confidenza al parroco e una dritta del paesano, De Marco assapora tutti i profumi della stagione salentina, gustando appieno le prelibatezze della cucina tipica locale proposta di Gino – l’oste del paese, di cui ne è ghiotto. In parallelo con le indagini, emergono contraddizioni nell’animo dell’inquirente, combattuto tra l’amore quasi impossibile di Rosa (amica fidata degli anni pregressi), porto franco, approdo e stella polare del suo destino e Melania (la sindaca del paese), avventuriera e temeraria, con due brillanti al posto degli occhi. La “Punta del Vento” (un rarissimo e longevo cedro marittimo che insiste su uno spuntone di roccia affacciata sul mare) risulterà il luogo preferito dove gli enigmi e le passioni faranno breccia segnando tutta l’ardente storia e le ultime righe del romanzo.

UN PERSONAGGIO E UNA REGIONE DA FICTION TV:
IL MARESCIALLO GIULIO DE MARCO E LA PUGLIA

L’eclittico maresciallo Giulio De Marco, coadiuvato dai suoi uomini, affronta enigmatiche e intricate vicende accadute a Rocca Marzia, piccolo centro griko delle penisola salentina dove “come in quasi tutte le comunità meridionali d’Italia, nello svolgimento dell’attività investigativa, si scontra con l’atavico fenomeno della reticenza e dell’omertà, e ciò perché il dovere civico di collaborare con gli inquirenti per l’accertamento della verità dalla gente viene inteso come una sorta di infamità, di un volersi impicciare di fatti che ritiene, a torto, che non la riguardino, sicché l’avere a che fare con le forze dell’ordine viene vissuto come un fastidio, un voler cercare guai che, si pensa, avrebbero ripercussioni nei rapporti sociali nell’ambito della comunità” (dalla prefazione a “La punta del vento” a cura del prof. Mario De Marco, opera prima di Massimo Chiriatti). Evidente è la solitudine dell’investigatore, che per venire a capo del bandolo di intricate matasse esoteriche, mistiche e d’intrigo politico-sociale, deve ricorrere ad ogni propria energia, alla formazione ricevuta, a capacità non comuni e di sicura professionalità a cavallo fra moderne tecniche di indagine e “sesto senso” professionale, un mix di fortuna e sagacia. Un romanzo, scritto in maniera immediata e accattivante, dove felicemente Chiriatti riesce a coniugare l’uomo e il carabiniere, qui colti nella dimensione reale, demistificando pregiudizi e luoghi comuni, duri a morire, di diffidenza e di prudente distanza da chi volgarmente viene ritenuto, sempre e comunque, uno “sbirro”. “Le cose, tuttavia, non stanno così, ribadisce in maniera sottintesa il nostro autore, che ci presenta pure un’umanità inedita dell’uomo di Legge, con i personali problemi del proprio vissuto, con i suoi gusti, le sue piccole debolezze, con le sue speranze, con uno stile di vita, però, sempre e comunque vigilato dalla severa formazione che la Benemerita ha saputo infondergli” (cit. Prof. De Marco). È questo, un contributo importantissimo che ci offre Massimo Chiriatti, facendo scaturire dall’analisi e dalla perspicace e meticolosa osservazione di uomini e cose una serie di spaccati esistenziali che si evincono dai vari contesti narrativi, dove si alternano figure simpatiche e inquietanti, donne procaci e “maledette”, comportamenti maschili che non riescono a reggere le complessità del presente con l’altro sesso e con una società dove la libertà dell’essere e del fare viene confusa con l’arbitrio e con la licenza. 

L'AUTORE
Massimo Chiriatti
(nato a Cellino SanMarco - BR) Laureato in Scienze dell’Amministrazione, luogotenente dei Carabinieri, in capo alla stazione della “Salinella” di Taranto, ha pubblicato nel 2010 il suo primo romanzo, La punta del vento, riedito da Antonio Dellisanti Editore nel 2017. Ha pubblicato, nella collana dei romanzi dedicati al maresciallo Giulio De Marco: Il soffio del gelso (2016) e Il respiro delle onde (2018), entrambi editi dalla Dellisanti

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