Fontesorgiva, la memoria del bindolo

22,00 €
Tasse incluse

AUTORI: Vittorio Leo - Achille Signorile

Pagg. 422

ISBN: 9788898791699

Disponibile da martedì 10 gennaio 2023

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Un affresco della Puglia dal 1925 al 1946. Il bindolo (la noria o, nel dialetto pugliese, l’angègne, sinonimo di ingegno o congegno) è il simbolo dell’operosità dei pugliesi. Intorno al bindolo, come intorno al nespolo dei Malavoglia, si svolge l’esistenza di Coletto Mastronardi e dei personaggi che lo circondano. Coletto è un uomo operoso, intelligente, buono e generoso. Coltiva il suo orto e la sua vigna con passione tipica. Avrebbe voluto fare l’ingegnere, ma all’età di undici anni suo padre, contadino, lo tolse dalla scuola per avviarlo al lavoro nei campi, come si usava nelle povere famiglie pugliesi. Riversa perciò la sua passione per i numeri e la geometria su uno dei nipoti, il più piccolo, Lero, nel quale riconosce se stesso e decide di farne un ingegnere. Ma i tempi non favoriscono il suo disegno: la II guerra mondiale, gravi eventi atmosferici e la chiusura mentale del piccolo mondo di Fontesorgiva, portano Mastronardi alla rovina: perde l’orto, la casa e i terreni, ed è vittima di usurai e banche. Lero non sa nulla delle difficoltà dello zio che ama e rispetta. Nel corso di un breve ritorno a casa dal seminario scopre la verità. Decide allora di rinunciare alla tonaca e di restituire allo zio almeno l’orto, nel quale troneggia l’angégne. L’esperienza maturata (nella città del seminario, prima, prigioniero di guerra in USA, dopo) e il confronto fra le diverse mentalità deludono profondamente il giovane Lero che scopre la grettezza dei propri concittadini e l’egoismo che vi regna sovrano.


AUTORI

Vittorio Leo
è nato ad Acquaviva delle Fonti il 3 dicembre 1920 ed è deceduto a Modena, dove viveva con la propria famiglia (moglie e quattro figli), il 25 novembre 1986. Giornalista, ha lavorato come corrispondente di guerra in Italia e sul fronte africano. Tornato in Italia, ha collaborato nella edizione modenese de Il resto del Carlino. Sempre impegnato nella ricerca del significato della vita, della sua finalità e del suo rapporto con le religioni, ha dato alle stampe un primo romanzo, Questione sindacale con l’Aldilà, nel quale affronta il tema del trapianto di organi e delle relative implicazioni etiche e sociali. In collaborazione con il nipote Achille Signorile, ha scritto il romanzo edito nel 2010 con il titolo L’Uomo verrà, e sottoposto nel 2022 a una profonda revisione stilistica e narrativa da parte del nipote, che ha voluto così rendere omaggio alla sua memoria con Fontesorgiva, la memoria del bindolo, firmata per i tipi della Dellisanti Editore.

Achille Signorile, avvocato, è nato ad Acquaviva delle Fonti, dove vive con la sua famiglia, il 24 marzo 1939. Ha collaborato con lo zio Vittorio Leo alla stesura del romanzo L’uomo verrà, edito nel 2010. Ha dato alle stampe un racconto giallo per ragazzi, Due favolosi micropiedipiatti; un lungo e divertente racconto semiautobiografico, Rafelina, piglia l’anguria; due sillogi di poesie, Il respiro dei millenni e Tu non sai di quante voci; una raccolta di racconti, Una croce sulla chierica e due romanzi, Tre giorni si piange il morto e La campagna ha mille occhi. È stato ospitato in numerose antologie, tra cui Poeti del nuovo millennio a confronto e Verrà il mattino e avrà un tuo verso e ha vinto premi e segnalazioni in numerosi concorsi letterari.

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